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Comunicato stampa

Nuove limitazioni: per i pubblici esercizi una penalizzazione pesantissima

15/10/2020 da Ufficio stampa

TRENTO. Per i pubblici esercizi le limitazioni imposte con il Dpcm del 13 ottobre scorso rappresentano una vera e propria “mazzata”. Per quelle aziende che lavorano soprattutto la sera, o addirittura esclusivamente in orario serale, il provvedimento decreta quasi automaticamente la chiusura, con conseguenze pesantissime dal punto di vista economico e dei posti di lavoro in gioco.

«Nei nostri locali – sottolinea la presidente dell’Associazione dei pubblici esercizi del Trentino Fabia Roman – i clienti sono sicuri: i protocolli che seguiamo sono molto rigorosi e permettono di frequentare i pubblici esercizi in sicurezza e senza pericolo di assembramenti. Disinfettiamo, rispettiamo le distanze tra i tavoli, indossiamo e facciamo indossare le mascherine, sanifichiamo gli ambienti con prodotti adeguati e con l’aerazione. Allargare i plateatici – come abbiamo già richiesto – ci concede un’ulteriore opportunità per mantenere operative le nostre imprese».

«Questo dpcm però significa, di fatto, la chiusura per molte imprese che hanno impostato la propria offerta sull’orario serale. E in questo momento non possiamo permetterci un altro stop: molte imprese stanno ancora pagando le conseguenze (e i debiti) dei tre mesi di chiusura; ora stanno arrivando le cartelle ed i bollettini per tutti i pagamenti rinviati dalla primavera. Senza incassi molti locali non riusciranno a far fronte alle spese».

«Chiediamo – conclude Roman – sostegni economici concreti: sono a rischio migliaia di posti di lavoro e centinaia di realtà imprenditoriali, anche solide. Come ha ricordato la Camera di Commercio, il nostro settore ha avuto una contrazione media del fatturato del 61% nel primo semestre del 2020. Un dato che oggettivamente mette in crisi molti bilanci aziendali, anche di quelle realtà più attrezzate. È necessario che la politica faccia di più per sostenere la nostra categoria e, con essa, il vasto indotto che vi gravita attorno. Il dpcm, in assenza di aiuti concreti, è il colpo di grazia per un percentuale troppo rilevante di imprese».