Le vendite al dettaglio hanno segnato a luglio un aumento dello 0,4% congiunturale e dell'1,7% tendenziale , mantenendo un ritmo di crescita analogo a quello registrato il mese precedente. Lo comunica l'Istat, segnalando che in sette mesi il valore delle vendite segna un aumento tendenziale dello 0,7%. Le vendite di prodotti alimentari e quelle di prodotti non alimentari segnano aumenti, rispettivamente, dello 0,5% su mese e del 3,2% su anno, dello 0,2% congiunturale e dello 0,8% tendenziale. Aumentano del 3,5% tendenziale le vendite al dettaglio delle imprese della grande distribuzione; più contenuto l'aumento registrato dalle imprese operanti su piccole superfici (+0,2%). Nella grande distribuzione il valore delle vendite aumenta, in termini tendenziali, del 4,3% per i prodotti alimentari e del 2,5% per quelli non alimentari. Nelle imprese operanti su piccole superfici, le vendite registrano variazioni positive dello 0,2% per gli alimentari e dello 0,1% per non alimentari. Con riferimento alla tipologia di esercizio della grande distribuzione, salgono del 3,7% le vendite degli esercizi non specializzati e del 2,7% quelle degli esercizi specializzati: tra i primi, aumentano del 3,8% le vendite degli esercizi a prevalenza alimentare e del 2,9% quelle degli esercizi a prevalenza non alimentare. Per quanto riguarda gli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare, si registrano aumenti per tutte le tipologie distributive: ipermercati (+3,2%), supermercati (+3,6%) e discount (+5,4%). Con riferimento alla dimensione delle imprese, il valore delle vendite diminuisce dello 0,2% tendenziale nelle imprese fino a 5 addetti, aumenta dello 0,6% in quelle da 6 a 49 addetti e del 3,5% nelle imprese con almeno 50 addetti. Per quanto riguarda i prodotti non alimentari, gli andamenti tendenziali sono positivi in quasi tutti i gruppi di prodotti: aumenti più ampi per Elettrodomestici, radio, tv e registratori (+5%) e Giochi, sport e campeggio (+2,7%). Le vendite sono diminuite per Cartoleria, libri, giornali e riviste (-1,6%), Dotazioni per l' informatica, telecomunicazioni e telefonia (-1,5%) e Mobili, articoli tessili, arredamento (-1,3%). "Tenendo conto della variazione dei prezzi al consumo, emergono segnali di ripresa dei consumi di beni in termini reali". commenta l'Istat.
Confcommercio: "Confermati i segnali di ripresa"
"I dati sulle vendite al dettaglio, che segnalano una crescita congiunturale dello 0,4% sia in volume che in valore, confermano l'indicazione che era già emersa dall'ICC, Indicatore Consumi Confcommercio, di una tendenza alla ripresa della domanda. Positivo è che il recupero dei consumi comincia a risultare sempre più diffuso, coinvolgendo anche gli acquisti di quei beni di uso più quotidiano tra le famiglie". Questo il commento dell'Ufficio Studi di Confcommercio ai dati Istat. "E' importante - continua la nota - che questi segnali di miglioramento della domanda, che rappresentano lo strumento per l'avvio di una ripresa più duratura e sostenuta rispetto ai ritmi attuali, trovino conferma anche nei mesi autunnali e siano sostenuti da un miglioramento dei livelli occupazionali e reddituali delle famiglie accompagnati da una politica fiscale meno penalizzante di quella attuata negli ultimi anni".