È arrivata la sospirata proroga del termine a partire dal quale le imprese saranno obbligate ad assicurarsi contro i danni causati da calamità naturali ed eventi catastrofali. Nella riunione del 28 marzo scorso il Consiglio dei ministri ha infatti approvato un decreto legge che pospone la scadenza (inizialmente fissata al primo aprile) al primo ottobre per le medie imprese e al primo gennaio 2026 per le piccole e micro imprese.
Per le grandi imprese il termine resta quello originario, ma non si terrà conto, per novanta giorni, dell'eventuale inadempimento dell'obbligo di assicurazione "nell'assegnazione di contributi, sovvenzioni o agevolazioni di carattere finanziario a valere su risorse pubbliche, anche con riferimento a quelle previste in occasione di eventi calamitosi e catastrofali".
Confcommercio: “bene la proroga, ora un tavolo di approfondimento e monitoraggio”
“È giusta la scelta di prorogare il termine per l’obbligo di sottoscrizione delle polizze anti catastrofali da parte delle piccole e medie imprese e di rinviare le sanzioni per le grandi imprese. Resta, comunque, la complessità di un’operazione di sistema – commenta Confcommercio - che coinvolge circa quattro milioni di imprese che devono potere valutare e scegliere coperture assicurative di particolare complessità. Sarà quindi necessario mettere in campo un tavolo di confronto e monitoraggio permanente e strutturato con la partecipazione delle associazioni di rappresentanza delle imprese e delle assicurazioni e dei Ministeri competenti”.
Credaro: "per le imprese impatto economico molto significativo"
"Dopo aver fatto una ricerca con le compagnie assicurative, i premi previsti si sono rivelati i più disparati possibile a seconda di un presunto rischio che però non è valutato da un ente terzo. Se devo assicurare mille euro di valore mi può costare, a seconda di chi offre la polizza, dai cinquemila ai quindicimila euro all'anno". Così, al Sole 24 Ore, la vicepresidente di Confcommercio Loretta Credaro.
Il 27 marzo, come già fatto il 20 febbraio scorso, Confcommercio era tornata a chiedere “una adeguata proroga di un termine oggettivamente incompatibile con l’assolvimento dell’obbligo da parte di quasi quattro milioni di imprese – piccole, medie e grandi – sulla scorta di un regolamento attuativo emanato appena lo scorso 27 febbraio e senza che sia stato ancora attivato il portale Ivass per la comparabilità delle offerte assicurative in materia”.
Tutto ciò perché “le imprese devono potere procedere a scelte informate e consapevoli, avendo modo di valutare con attenzione conformità e costi delle polizze disponibili sul mercato. Il governo intervenga”, aveva concluso la Confederazione.