Il Trentino guarda avanti con uno strumento concreto per sostenere le sue imprese. È operativo il Protocollo Sviluppo Trentino, una misura innovativa promossa da Confidi Trentino Imprese in collaborazione con le principali banche locali e la Provincia autonoma di Trento. Un’iniziativa che si propone come risposta strutturale alle sfide che il tessuto imprenditoriale locale si trova ad affrontare: dalla necessità di crescere dimensionalmente alla transizione verso modelli di business più sostenibili.
«Questo Protocollo rappresenta una svolta nel modo in cui le istituzioni locali accompagnano le imprese verso il futuro», spiega Massimo Piffer, vicepresidente di Confidi Trentino Imprese e vicepresidente vicario di Confcommercio Trentino. «Non si tratta solo di mettere a disposizione risorse finanziarie, ma di costruire un ecosistema in cui banche, confidi e provincia collaborano per abbattere le barriere che troppo spesso frenano lo sviluppo delle nostre realtà imprenditoriali».
Due linee strategiche per due sfide decisive
Il Protocollo Sviluppo Trentino si articola in due direttrici complementari, pensate per rispondere ai bisogni più urgenti e strategici delle imprese del territorio. La Linea Crescita è dedicata alle aziende che intendono compiere un salto dimensionale o qualitativo: operazioni di espansione, acquisizione di altre realtà imprenditoriali o gestione di passaggi generazionali complessi. «Sappiamo bene quanto sia delicato il momento del ricambio generazionale nelle nostre imprese familiari», osserva Piffer. «Troppo spesso abbiamo visto aziende solide perdere slancio o addirittura chiudere perché non disponevano degli strumenti finanziari adeguati per gestire questo passaggio. Con questa linea vogliamo offrire un supporto concreto a chi vuole costruire il futuro senza disperdere il patrimonio di esperienza e relazioni costruito nel tempo». La Linea Green risponde invece all’urgenza della transizione ecologica, sostenendo progetti di efficientamento energetico, sostenibilità ambientale e innovazione verde. In un contesto in cui le normative europee spingono sempre più verso standard ambientali elevati e i consumatori premiano le imprese responsabili, questa linea si configura come un investimento nella competitività futura. «La sostenibilità non è più un’opzione o un vezzo», sottolinea il vicepresidente di Confcommercio Trentino. «È una condizione necessaria per rimanere sul mercato. Le imprese che oggi investono in efficientamento energetico e processi sostenibili non solo riducono i costi operativi, ma si posizionano meglio rispetto alla concorrenza e accedono a mercati sempre più attenti a questi temi».
Condizioni competitive per investimenti strutturali
Il Protocollo si distingue per condizioni particolarmente vantaggiose. I finanziamenti erogabili vanno da un minimo di 50.000 euro fino a un massimo di 500.000 euro, con durate che possono estendersi da 5 a 9 anni. I tassi sono agevolati grazie a uno spread massimo del 2% per finanziamenti fino a cinque anni e del 2,5% per quelli di durata superiore.
Ma l’elemento davvero distintivo è il contributo a fondo perduto della Provincia autonoma di Trento, pari all’1,5% annuo dell’importo finanziato per l’intera durata del prestito. Un intervento che, in determinate configurazioni, può arrivare a coprire fino al 50% del costo complessivo del finanziamento. «Questo contributo provinciale fa la differenza», commenta Piffer. «Significa che un’impresa che investe nella propria crescita o nella sostenibilità ambientale può contare su un alleato istituzionale che condivide il rischio e abbatte significativamente il costo dell’operazione. È un segnale chiaro: la Provincia crede nelle nostre imprese e investe concretamente sul loro futuro».
Il ruolo strategico di Confidi Trentino Imprese
Al centro di questo meccanismo virtuoso c’è Confidi Trentino Imprese, che si conferma attore fondamentale del sistema economico provinciale. Il Confidi non si limita a fare da intermediario: garantisce il prestito, assumendosi parte del rischio e semplificando l’accesso al credito, soprattutto per quelle imprese che,pur solide e con progetti validi, potrebbero incontrare difficoltà a fornire le garanzie tradizionalmente richieste dal sistema bancario.
«Il nostro ruolo è quello di costruire ponti», spiega Massimo Piffer. «Da un lato ci sono imprese con idee valide, progetti concreti, voglia di investire e crescere. Dall’altro c’è un sistema bancario che, comprensibilmente, deve valutare i rischi con attenzione. Noi ci posizioniamo in mezzo, conosciamo le imprese del territorio, ne valutiamo le potenzialità e ci assumiamo una parte del rischio. In questo modo rendiamo possibili operazioni che altrimenti resterebbero sulla carta».
Questa funzione di facilitatore è particolarmente preziosa in un momento storico in cui le piccole e medie imprese, pur rappresentando la spina dorsale dell’economia trentina, faticano spesso ad accedere a finanziamenti per progetti di sviluppo o innovazione. «Le garanzie patrimoniali non sempre rispecchiano il reale valore e le potenzialità di un’impresa», prosegue il vicepresidente di Confidi. «Noi guardiamo oltre i bilanci, valutiamo i progetti, la capacità imprenditoriale, la solidità delle relazioni di mercato. E quando crediamo in un progetto, mettiamo la nostra garanzia a supporto dell’imprenditore».
Un modello di collaborazione pubblico-privato
Il Protocollo Sviluppo Trentino rappresenta anche un esempio virtuoso di come possa funzionare la collaborazione tra soggetti pubblici e privati. La Provincia mette a disposizione risorse pubbliche sotto forma di contributi a fondo perduto, le banche locali garantiscono l’accesso al credito a condizioni competitive, e Confidi Trentino Imprese agisce da collante, facilitando l’incontro tra domanda e offerta di credito e riducendo il rischio per tutti gli attori coinvolti.
«Questo è il modello che dovremmo replicare sempre più spesso», afferma Piffer. «Un modello in cui il pubblico non sostituisce il mercato ma lo supporta strategicamente, indirizzando risorse verso obiettivi condivisi come la crescita dimensionale delle imprese o la transizione ecologica. E in cui i soggetti intermedi, come i confidi, svolgono una funzione essenziale di valutazione, selezione e accompagnamento dei progetti imprenditoriali».
Verso un nuovo protagonismo delle imprese trentine
L’ambizione del Protocollo Sviluppo Trentino va oltre il semplice supporto finanziario. L’obiettivo è stimolare un nuovo protagonismo delle imprese locali, incoraggiandole a pensare in grande, a investire in innovazione e sostenibilità, a strutturarsi per competere su mercati sempre più ampi e complessi. «Il Trentino ha imprese di qualità, con competenze eccellenti e una forte radicamento territoriale», conclude Massimo Piffer. «Quello che a volte manca è la dimensione, la capacità di fare il salto, di investire in modo strutturale. Con questo Protocollo vogliamo dire agli imprenditori trentini: non abbiate paura di crescere, di innovare, di investire nel futuro. Ci siamo noi, ci sono le banche del territorio, c’è la Provincia. Insieme possiamo costruire un sistema economico più solido, più competitivo, più sostenibile. Insieme possiamo fare la differenza».