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Pubblici esercizi e lavoro, un patto per superare le difficoltà

L’assemblea annuale dell’Associazione pubblici esercizi del Trentino. La presidente Roman: «Settore in transizione: occorre puntare sui giovani e sostenere le nostre imprese che sono anche un’attività a servizio delle comunità»  

23/10/2024 da Ufficio stampa

TRENTO. Focus dedicato al lavoro, sia come imprenditori che come dipendenti, durante l'assemblea annuale dell’Associazione pubblici esercizi che si è tenuta a Trento oggi pomeriggio. A fronte di un calo delle imprese (erano 1.412 nel 2012, oggi sono 1.214), resistono le realtà dove il titolare è un giovane under 35 (con una quota circa del 14%) e le imprese femminili che sono cresciute fino al 43% del totale. La presidente Roman: «Il tema del lavoro è al centro della nostra agenda: un lavoro che deve coinvolgere più soggetti in un patto di sviluppo condiviso».

Si è tenuto oggi, a margine dell’assemblea annuale dell’Associazione pubblici esercizi del Trentino guidata da Fabia Roman, un focus di approfondimento sul tema del lavoro nel settore. Dopo i saluti e la relazione della presidente Roman, si sono avvicendati sul podio dei relatori l’assessore provinciale Roberto Failoni (“Politiche provinciali in materia di Turismo e attrattività del territorio trentino”), Stefania Terlizzi, dirigente generale dell’Agenzia del Lavoro (“Il futuro del lavoro nei pubblici esercizi: dati e direzioni di mercato”), Andrea Chiriatti, responsabile lavoro e relazioni sindacali di FIPE (“Il rinnovo del CCNL: i vantaggi e le novità per pubblici esercizi e dipendenti”), Giannina Montaruli, esperta in relazioni sindacali e e politiche del lavoro (“Confcommercio Trentino: interventi di politica del lavoro”) e Lisa Lancorai, direttrice di Seac Cefor (“Competenze in movimento: il ruolo della formazione in un mercato sempre più innovativo e competitivo”). L’incontro è stato moderato dal segretario di categoria avv. Michael Giacomelli.

I dati sull’andamento della consistenza del settore indicano un calo di circa 200 unità dal 2012 ad oggi: le imprese di bar e pubblico esercizio sono 1.214 in provincia di Trento. Di queste, circa il 43% è gestito da imprenditrici e il 14% da under 35. 

«Negli ultimi anni - ha detto la presidente Fabia Roman nel suo intervento - il nostro settore ha affrontato una crisi senza precedenti nella ricerca di personale qualificato. La pandemia di COVID-19 ha aggravato ulteriormente la situazione, spingendo molti lavoratori a cercare impieghi più stabili o gratificanti, creando un vuoto difficile da colmare. È essenziale che insieme affrontiamo questo problema, trovando nuove soluzioni per rendere più attrattive le nostre offerte lavorative. I giovani che entrano oggi nel mercato del lavoro cercano molto più di un semplice stipendio. Richiedono flessibilità, opportunità di crescita e un ambiente che favorisca il benessere. Rispetto al passato, non sono più disposti a sacrificare la qualità della vita per un impiego. Il nostro settore deve rispondere a queste nuove aspettative per attrarre i migliori talenti».

«La nostra associazione ha lavorato per introdurre nuove tutele contrattuali che migliorino le condizioni di lavoro, offrendo non solo salari equi ma anche opportunità di formazione continua e altri benefici, compatibilmente con l’erosione dei margini che la situazione economica provoca per le nostre imprese. Inoltre, crediamo ci sia la necessità di sviluppare un un ‘patto per il lavoro’ che coinvolga imprese, scuole ed enti pubblici, promuovendo così una visione condivisa per valorizzare il settore dei pubblici esercizi. Il calo demografico e le nuove sensibilità sociali complicano ulteriormente la nostra capacità di attrarre manodopera. Le nuove generazioni sono sempre più attente a temi come il bilanciamento vita/lavoro e - come sostiene qualcuno - la gratificazione personale non viene più esclusivamente dal lavoro ma anche da altri ambienti: questo influisce profondamente sulle loro scelte professionali. Dobbiamo adattarci a questi cambiamenti per poter competere con altri settori e garantire un futuro sostenibile per le nostre imprese».

«L’incontro di oggi - ha esordito l’assessore provinciale Roberto Failoni - tocca certamente una delle sfide che l’intero comparto, e probabilmente buona parte del mondo economico e produttivo, è chiamato ad affrontare. Il mercato del lavoro è cambiato, l’idea che i lavoratori stessi hanno nei confronti del proprio lavoro è cambiata, soprattutto dopo la pandemia. Un buon lavoro non si misura solo con una buona retribuzione ma è anche welfare, servizi conciliativi, tempo libero. Nel mondo dei pubblici esercizi e dell’accoglienza è chiaro che ciò si traduce più che altrove in difficoltà nell’essere attrattivi, nel reperire e nel mantenere personale.  Per questo motivo bisogna trovare soluzioni anche su questo fronte. Trovare una risposta alla crisi abitativa attraverso il recupero degli immobili sfitti e la realizzazione di foresterie per i lavoratori che hanno difficoltà a trovare un alloggio nelle nostre città e valli credo possa essere un primo importante passo in questa direzione».

 

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«C’è poi il tema della formazione, sulla quale occorre investire con percorsi sempre più professionalizzanti per i nostri collaboratori, anche in un’ottica di destagionalizzazione dell’offerta, che impone quindi sempre personale quantitativamente e qualitativamente valido per essere all’altezza delle esigenze degli ospiti. Sono temi delicati, rispetto ai quali la Giunta provinciale è attenta e disposta ad ascoltare le istanze della categoria per individuare insieme gli strumenti e le azioni che possano accompagnare gli operatori e le imprese del settore».

«Il settore dei pubblici esercizi, alberghi e ristoranti - ha spiegato Stefania Terlizzi - presenta delle peculiarità di cui è importante tenere conto nelle analisi che si conducono. In Trentino, in totale le nuove assunzioni nel 2023 sono 55.823 delle quali il 60% avvenute nel comparto alberghiero e il 40% nei pubblici esercizi.  Il mercato del lavoro mostra una forte componente femminile con picchi che raggiungono il 58% di nuove assunzioni nel comparto alberghiero. Al contempo, le nuove assunzioni di lavoratori stranieri rappresentano una quota significativa della forza lavoro per un totale del 30% (34% nel settore alberghiero e 25% nella ristorazione). L'importante presenza della componente femminile nelle forze lavoro, la stagionalità, la fidelizzazione del personale rappresentano elementi qualificanti che saranno oggetto della discussione e delle riflessioni funzionali a mantenere e aumentare la competitività di questo strategico comparto per l'economia trentina»..

«Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Pubblici Esercizi - ha detto Andrea Chiriatti - rinnovato lo scorso giugno a seguito di un negoziato complesso, rappresenta un risultato importante per tutto il settore, in un contesto difficile come quello degli ultimi anni", ha commentato Andrea Chiriatti, Responsabile Lavoro di FIPE-Confcommercio. "Se il nuovo accordo conferma tutti gli aspetti normativi legati alla flessibilità necessaria al settore, ci sono novità che riguardano l’introduzione di misure di contrasto alle molestie sul luogo di lavoro, l'estensione dei congedi di genitorialità, il rafforzamento dell'assistenza sanitaria integrativa e, ovviamente un importante aumento della retribuzione".

«Nel 2023 - l’intervento di Giannina Montaruli - si è sottoscritto il Contratto Integrativo territoriale per il Settore Turismo al fine di modellare un Accordo che potesse tener conto  delle specificità economiche e sociali del territorio e nel contempo permettere alle imprese di divenire maggiormente attrattive. Confcommercio Trentino  collabora costantemente con la Provincia Autonoma di Trento per la programmazione di misure di intervento di politica attiva del lavoro rappresentando le esigenze delle imprese associate. In una situazione di grande difficoltà nel reclutamento di personale, il confronto costante con Agenzia del Lavoro consente una maggiore promozione dell’incontro domanda e offerta di lavoro, soprattutto per la ricerca di personale stagionale.  La sinergia tra contrattazione territoriale e servizi al lavoro contribuisce a rendere il mercato del lavoro locale più dinamico ed efficiente, migliorando sia le condizioni lavorative che le capacità delle aziende di reperire personale qualificato». 

 

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Durante il convegno, la direttrice di SEAC Cefor Lisa Lancorai ha posto l'accento sul ruolo cruciale della formazione per rispondere alle sfide del mercato del lavoro attuale. In un panorama sempre più dinamico, caratterizzato dall’emergere di nuovi valori e dalla richiesta di competenze specifiche, la formazione si conferma un investimento strategico per i pubblici esercizi. Ha inoltre evidenziato i vantaggi offerti dalla formazione finanziata come un’opportunità per sostenere lo sviluppo delle competenze aziendali.