Recentemente la Provincia di Trento ha adottato con delibera di Giunta del 25 luglio 2025 le linee guida ministeriali per il controllo e la gestione degli STEC nel latte non pastorizzato e nei prodotti derivati.
Le linee guida hanno lo scopo di contenere i rischi microbiologici legati alla presenza di batteri Eschirichia coli produttori di Shiga-tossine nel latte non pastorizzato e nei prodotti lattiero caseari, fornendo agli operatori un riferimento tecnico e criteri per l’adozione di corrette prassi igieniche e misure preventive adeguate lungo tutta la filiera per garantire l’igiene e la salubrità di tali prodotti, dalla produzione alla commercializzazione e somministrazione.
Le linee guida affrontano l’argomento della etichettatura e corrette informazioni al consumatore che coinvolge anche la fase e gli attori della distribuzione (GDO + HORECA) con l'obiettivo di fornire al consumatore chiare informazioni relative alla natura (e al rischio) del prodotto che sta acquistando o consumando.
I prodotti lattiero-caseari devono essere etichettati in conformità alla legislazione vigente. In particolare, i prodotti a base di latte crudo devono essere etichettati per indicare che sono ottenuti da latte crudo in conformità al Reg. CE 853/2004. A meno che il prodotto non sia stabile a temperatura ambiente, sull'etichetta del prodotto deve essere inclusa una dichiarazione relativa alla necessità e alle condizioni di refrigerazione.
Nel caso di altri prodotti ottenuti da latte non pastorizzato e per i quali non vi sia evidenza della capacità del processo produttivo di eliminare i ceppi STEC eventualmente presenti nel latte crudo, le linee guida prevedono che debbano essere riportate, a beneficio del consumatore, le informazioni che riportano questa caratteristica; ciò può avvenire tramite etichetta (nel caso, ad esempio, di prodotti confezionati) oppure, in caso di somministrazione o vendita di prodotto sfusi, con opportune modalità (cartelli esposti, indicazioni nel menù, ecc.).
Per esigenze di trasparenza di comunicazione e di tutela della salute pubblica, le linee guida prevedono che i prodotti per i quali non ci sono garanzie di eliminazione del pericolo STEC debbano riportare una informazione, destinata principalmente alle categorie più sensibili, del tipo: “Il consumo di questo prodotto non è consigliato per le categorie fragili (bambini, anziani, donne in gravidanza, persone immunodepresse)”.
Nel caso di prodotti confezionati, tale dicitura deve essere riportata direttamente in etichetta.
In caso di vendita al dettaglio di prodotti sfusi o di somministrazione, la medesima indicazione deve essere comunicata tramite l’esposizione di cartellonistica o di altro supporto disponibile (ad esempio nei menù dei ristoranti).
In particolare, per la vendita diretta al consumatore finale presso esercizi al dettaglio, previa porzionatura dei prodotti negli stessi luoghi di vendita (alimenti imballati nei luoghi di vendita su richiesta del consumatore o preimballati per la vendita diretta, ai sensi del regolamento (UE) n. 1169/2011), le diciture sopra richiamate o similari sono riportate preferibilmente sull’etichetta apposta dal venditore e su apposito cartello posizionato sul banco frigo o a fianco dello stesso, sempre ben visibile per l’acquirente.
L’informazione che i formaggi sono a latte crudo o non pastorizzato deve seguire i prodotti lungo tutta la filiera distributiva (ad esempio riportando la dicitura sul documento di trasporto).
È bene evidenziare che le linee guida non costituiscono né sostituiscono il piano di autocontrollo igienico-sanitario che ogni OSA deve progettare, implementare e verificare presso la propria azienda.
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Allegati
Linee guida STEC (Capitolo 6 - Distribuzione)
BOZZA DI CARTELLO INFORMATIVO
Informazioni
Associazione di categoria e Ufficio legislativo - dott.ssa Mila Bertoldi (tel. 0461/880111)