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COMUNICATO STAMPA

Confcommercio Trentino incontra il senatore de Bertoldi

Primo incontro sul territorio con le categorie per rappresentare le esigenze delle imprese trentine in Senato. Focus sulla concorrenza in Europa

04/03/2019

TRENTO. Burocrazia, fisco, costo del lavoro e sicurezza, ma anche credito e concorrenza all’interno delle UE. Sono questi i temi sul tavolo dell’incontro tenutosi oggi tra il comitato di presidenza di Confcommercio Trentino, guidato da Giovanni Bort, ed il senatore Andrea de Bertoldi che ha inaugurato proprio con l’organizzazione di via Solteri la serie di consultazioni con le rappresentanze imprenditoriali della provincia.

Con l’obiettivo di rappresentare le esigenze delle imprese trentine anche in sede romana, presso il Senato, il sen. Andrea de Bertoldi ha incontrato stamattina il presidente Giovanni Bort e il comitato di presidenza di Confcommercio Trentino, formato dal vicepresidente vicario Massimo Piffer, i vicepresidenti Marco Fontanari, Giorgio Buratti, l’amministratore Emanuele Bonafini e l’assistente del presidente Mario Oss.

 

«Le imprese trentine – ha spiegato il presidente Bort – soffrono in maniera generalizzata e, in taluni casi, anche in modo molto marcato, problemi legati alla burocrazia, al costo del lavoro, all’eccessiva pressione fiscale. Tutti problemi che non hanno una matrice soltanto nazionale o soltanto locale: ci sono margini di miglioramento sia a livello italiano che trentino. Per questo motivo salutiamo positivamente l’incontro di oggi con il senatore de Bertoldi. Credo che veder rappresentate le esigenze del territorio trentino in Parlamento non sia soltanto una prerogativa democratica ma anche un’opportunità essenziale per sostenere e sviluppare la nostra provincia».

 

«Altri temi che preoccupano le nostre imprese sono quello della sicurezza e dell’accesso al credito. Sul primo, molti imprenditori lavorano “in prima linea”, nei bar, nei ristoranti, anche negli alberghi e nei negozi, e sono “sulla strada” a fare i conti con un crescente senso di insicurezza ed un altrettanto tangibile problema di grande e piccola criminalità. Apprezziamo il lavoro quotidiano delle Forze dell’ordine ma riteniamo che sia indispensabile agire anche a livello politico, ridando fiducia e sicurezza a migliaia di imprese. In modo analogo, le imprese oggi hanno diminuito la fiducia anche nei confronti degli istituti di credito: la crisi ha cambiato radicalmente i rapporti tra banca e imprenditore. Assistiamo alle manovre di riordino e riorganizzazione dei grandi gruppi con la speranza che questi nuovi assetti si possano tradurre in una maggiore considerazione.