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La rivoluzione energetica passa dall'autoproduzione collettiva

Comunità energetiche: l'approfondimento di Confcommercio Trentino in collaborazione con Dolomiti Energia

02/03/2022 da Ufficio stampa

In forza degli eventi bellici che stanno coinvolgendo le comunità russofone, siamo giunti, anche prima del previsto, nel mezzo di una perfetta tempesta energetica.

Lo dimostra il “caro bollette”, che quotidianamente preoccupa gli associati, e l'impossibilità di offrire una soluzione immediata da attuare su larga scala per superare il problema.

Anche i ripetuti interventi messi in campo dal Governo per mitigare l’aumento dei costi in realtà sono già stati vanificati dal pazzo rialzo del PUN (Prezzo Unico Nazionale), che è il prezzo di riferimento dell’energia elettrica rilevato sulla borsa elettrica italiana, alla quale sono costretti a rivolgersi gli operatori del settore per gli acquisti.

 

La soluzione che gli esperti consigliano alle nostre imprese, secondo una lettura realistica della situazione, è di intraprendere subito, o almeno al più presto,  la via dell’autonomia energetica attraverso le rinnovabili.

Nei giorni scorsi i giornali locali hanno dato risalto alla maggior capacità di resilienza alla crisi energetica che hanno dimostrato alcune imprese trentine, le quali non sono state colpite così duramente dalla crisi, perchè, facendo ricorso all’autoproduzione di energia mediante sistemi di produzione da fonti rinnovabili, avevano già intrapreso, con lungimiranza, negli scorsi anni la strada verso l'autonomia energetica.

Con l’incontro di questa mattina, pur ritenendo importante la scelta che ogni impresa può fare nel campo dell’autoproduzione di energia, vogliamo però  anche rappresentare una reale rivoluzione energetica per mezzo dell’autoproduzione collettiva.

 

L'obiettivo di questo incontro è quello di illustrare, anche dal punto di vista normativo, una delle possibili scelte di riduzione della spesa energetica che risulta già da subito attuabile per giungere ad una parziale autoproduzione di energia, ovvero la CER (COMUNITÀ ENERGETICA RINNOVABILE).

Una Comunità Energetica Rinnovabile è un’associazione di clienti finali, consumatori di energia elettrica, che possono oggi associarsi per produrre localmente, tramite fonti rinnovabili, l’energia elettrica necessaria al proprio fabbisogno, “condividendola”.

Una CER è dunque un soggetto giuridico che si basa sulla partecipazione aperta e volontaria, autonomo (“off grid”) ed  effettivamente controllato dagli associati o membri che sono situati nelle vicinanze degli impianti di produzione detenuti dalla comunità stessa, il cui obiettivo principale è fornire benefici ambientali, economici e/o sociali a livello di comunità ai propri azionisti o membri o alle aree locali in cui opera, piuttosto che profitti finanziari.

Gli azionisti o membri sono persone fisiche, piccole e medie imprese (PMI), enti territoriali o autorità locali, comprese le amministrazioni comunali, a condizione che, per le imprese private, la partecipazione alla comunità di energia rinnovabile non costituisca l’attività commerciale e/o industriale principale.

Secondo il rapporto Comunità Rinnovabili 2021 di Legambiente, in Italia sono attive o in corso di attivazione 20 comunità energetiche rinnovabili, distribuite un po’ su tutto il territorio nazionale, mentre altre 7 sono in progetto. Gli impianti di autoproduzione risultano essere per lo più di taglia compresa tra i 20 e i 60 kW, ma con significative eccezioni.

Per il futuro è attesa una crescita esponenziale del numero di comunità energetiche. Uno studio del Politecnico di Milano (Electricity Market Report) stima che entro il 2025 le energy community italiane saranno circa 40mila e coinvolgeranno circa 1,2 milioni di famiglie, 200mila uffici e 10mila PMI.
Dal predetto studio di Legambiente è emerso infatti che le CER possono portare riduzioni dei costi in bolletta fino al 20% della spesa energetica delle piccole e medie imprese, scuole, distretti artigiani e altri settori ancora.

 

L’iniziativa della CER è “figlia” del Decreto Milleproroghe 2020 (febbraio 2020).

Solo il 16 settembre 2020,  il Ministro dello Sviluppo Economico firma il decreto attuativo che rende operativa e definisce la tariffa con la quale si incentiva la promozione dell’autoconsumo collettivo e la costituzione di comunità energetiche da fonti rinnovabili.

Oggi si è arrivati al Decreto Legislativo n.199/2021 che attua la Direttiva UE 11/12/2018, n. 2001, (detta ‘Red II’), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.285 del 30/11/2021.

Questo testo normativo ha il non facile “obiettivo di accelerare il percorso di crescita sostenibile del paese recando disposizioni in materia di energia da fonti rinnovabili in coerenza con gli obiettivi europei di decarbonizzazione del sistema energetico al 2030 e di completa decarbonizzazione al 2050, per questo definisce strumenti, meccanismi, incentivi, ed il quadro istituzionale finanziario e giuridico necessari e rientra a pieno titolo nelle disposizioni attuative del PNRR in materia di energia da fonti rinnovabili.
Il testo è molto corposo, diviso in 7 titoli ed 8 allegati, per un totale di 50 articoli.
Il testo è entrato in vigore il 15/12/2021, ma mancano ancora i decreti ministeriali attuativi e le regole tecniche, in particolare quelli relativi agli incentivi, che dovrebbero essere emanati entro fine maggio 2022.

 

Allegato

Slide Comunità energetiche

 

Guarda l'evento andato in onda martedì 1° marzo 2022 presso la sala Conferenze di Confcommercio Trentino