Domenica 1 Dicembre 2019 si è ufficialmente insediata la nuova Commissione Europea capitanata da Ursula von der Leyen confermata dall’Europarlamento con 461 voti favorevoli, 157 contrari, 89 astensioni. La squadra è composta da 15 commissari e 12 commissarie (la maggior rappresentanza femminile nella storia dell'esecutivo europeo) otto rappresentanti confermati e 19 neofiti tra cui il ventinovenne lituano Virginijus Sinkevičius. Sin da subito la nuova presidenza ha mostrato un particolare interesse per due tematiche: la strategia geopolitica con l’obiettivo di contare di più nelle sfide e negli accordi economici globali e per l’ambiente con obiettivi lungimiranti proposti con il nome di “Green New Deal” tra cui un’Europa “in pareggio” dal punto di vista emissivo entro il 2050. Il termine “climate neutral EU” citato nel discorso inaugurale della nuova Commissione Europea, tradotto in modo approssimativo e forviante da diversi media italiani, sta in realtà ad indicare il rapporto tra CO2 e gas serra emessi in atmosfera e il quantitativo assorbito e catturato dalla vegetazione o tramite altri sistemi. Entro il 2050 tale rapporto dovrà essere a zero, ovvero neutrale.
Tra le prossime sfide più rilevanti per il nuovo esecutivo si prevendono:
Regolamentazione finanziaria: riduzione degli attriti e creazione di un clima positivo tra Paesi del nord Europa e sud (con maggior esposizione debitoria) nel processo di raggiungimento della cosiddetta unione bancaria