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Mercato immobiliare in Trentino, i dati del secondo quadrimestre del 2018

Continua il trend di crescita ma sulle compravendite pesano l’incertezza e la paura dei risparmiatori italiani

04/10/2018 da Ufficio stampa

TRENTO. Prosegue anche nel secondo quadrimestre del 2018 il trend positivo delle compravendite immobiliari nella provincia di Trento. Con un aumento del 17,97% complessivo nei primi otto mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il mercato dimostra di mantenersi stabile nelle proprie dinamiche. Il periodo “buio” della crisi, tra il 2007 e il 2016, sembra più distante, anche se su cittadini e imprese in Trentino, come nel resto d’Italia, pesano l’incertezza e la paura legate al futuro.

Fimaa Trentino, la federazione che riunisce gli agenti immobiliari della provincia di Trento, ha presentato stamattina, nella sede di Confcommercio Trentino i dati dell’andamento del mercato immobiliare relativi al secondo quadrimestre del 2018.

All’incontro hanno partecipato Severino Rigotti, presidente di Fimaa Trentino, PaoloBorzaga eLuigi Del Rosso, Agenzia delle Entrate, ed il notaio Arcadio Vangelistidello Studio Notai Associati di Trento.

I dati dell’Agenzia delle Entrate attestano a 2.084 gli atti di compravendita immobiliare (residenziale) nel periodo compreso tra maggio e agosto 2018. Rispetto al 2017, quando gli atti sono stati 1.669, l’incremento è del 24,86%. Nel primo quadrimestre del 2018 il mercato ha segnato 1.539 atti, mentre nello stesso periodo dell’anno precedente sono stati 1.402. A livello complessivo, quindi, l’incremento da gennaio ad agosto nel 2018 è stato del 17,97%. Un dato che conferma la vivacità del mercato immobiliare, che tuttavia non tiene in considerazione del valore economico degli scambi, drasticamente ridotto a seguito della crisi del periodo 2007-2016. Di quella crisi – sostengono gli agenti immobiliari trentini – oggi si ricomincia ad avvertire la paura e l’incertezza.

«Consigliare senza alcuna remora – spiega il presidente Severino Rigotti – l’investimento nel mattone oggi è piuttosto difficile. Fatico a rispondere con precisione ai clienti che mi chiedono sicurezza sull’investimento immobiliare. Il mercato si sta muovendo, ma sopra di esso pesa un clima di paura e insicurezza derivante dalla situazione economica del nostro Paese. Riscontriamo positivamente però una certa ripresa anche delle aree edificabili che nel periodo della crisi erano praticamente scomparse dalle trattative. Oggi sta tornando un certo interesse per i terreni, che è un segnale positivo perché indica la volontà del settore di tornare a crescere. Non dobbiamo dimenticare però che l’anno scorso in tutta Italia sono andati all’asta circa 270 mila immobili e di questi sono stati aggiudicati soltanto 80 mila. Il rimanente è ancora sul mercato, con tutte le distorsioni che questo fatto può provocare. Il caso dell’albergo sul monte Bondone, che i media locali hanno riferito in questi giorni, è emblematico: da un valore iniziale superiore ai 3 milioni di euro, l’asta è stata aggiudicata con un valore di 180 mila euro».

Numeri tendenzialmente positivi arrivano dal mercato immobiliare turistico, sia per quanto riguarda le vendite che gli affitti. Le zone del Garda e di Madonna di Campiglio stanno vivendo un momento positivo.