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Presentata in Australia una particolare proposta legislativa a favore del giornalismo locale che fa riflettere anche in Europa

09/12/2020

Il Governo australiano ha presentato oggi in Parlamento una proposta di legge, a tutela del giornalismo indipendente, unica nel suo genere a livello mondiale. La normativa vincolerebbe le aziende, in particolare le “big tech” come Facebook e Google, a concordare i pagamenti per i contenuti che appaiono sulle loro piattaforme con gli editori e gli emittenti locali. Nei casi in cui non si riesca a trovare un accordo, la decisione spetterebbe ad un arbitro nominato a livello governativo.

"La nostra legislazione contribuirà a garantire che le regole del mondo digitale rispecchino le regole del mondo reale e sosterranno il nostro settore dei media", ha commentato il ministro del tesoro australiano Josh Frydenberg. Il presidente di “News Corp Australia”, azienda leader del Paese nell’ambito mediatico, ha descritto la bozza di legge come un "significativo passo avanti nella campagna decennale per raggiungere l'equità nel rapporto tra i media australiani e i giganti dell'high tech".

Le risposte delle aziende leader del digitale non si sono fatte attendere: Facebook ha avvertito che potrebbe bloccare i contenuti delle notizie australiane piuttosto che pagarli mentre Google ha affermato che la legge porterebbe a "ricerche Google e YouTube notevolmente peggiori" e che potrebbero essere messi a rischio i servizi gratuiti.