Con l’introduzione del nuovo concordato preventivo biennale, per gli anni 2024-2025, il legislatore intende perseguire due finalità: da un lato, concordare in anticipo il reddito da dichiarare e dall’altro avere certezza delle somme che incasserà l’Erario.
Possono accedervi imprese e professionisti ai quali si applicano gli indicatori sintetici di affidabilità (gli ISA) per il 2023; trattasi di imprese individuali, professionisti, società di persone o di capitali. Infine, ne sono interessati i contribuenti in regime forfettario.
Per accedere al concordato preventivo biennale è necessario accettare la proposta che verrà formulata da parte dell’Agenzia delle entrate, il cui software sarà reso disponibile, da parte della stessa, entro il prossimo 15 giugno 2024. Solo con la pubblicazione del software si potrà conoscere quali saranno le somme effettivamente richieste per aderire.
Qualora il contribuente accetti la proposta di concordato, sarà tenuto a dichiarare gli importi concordati versando le relative imposte, in presenza di redditi effettivi maggiori o minori di quelli concordati, gli stessi non rileveranno.
I vantaggi derivanti dall’adesione sono i seguenti:
La legge prevede delle cause di cessazione e decadenza degli effetti del concordato quali ad esempio: la cessazione dell’attività, la modifica dell’attività esercitata, la presenza di casi eccezionali che saranno previsti da un apposito decreto del MEF, l’omesso versamento delle imposte dovute a seguito dell’accettazione del concordato.
I relatori saranno il dott. Mauro Longo di Servizimprese, ed il dott. Alessandro Cattelan, responsabile dell'area Fiscale di Servizimprese, il quale svolgerà anche il ruolo di moderatore dell’incontro.
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