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Decreto Cura Italia, Confcommercio Trentino: «Per le imprese bisogna fare di più»

Il presidente Bort: «Occorre sostenere maggiormente le aziende in questo momento: quanto previsto dal decreto avrà pochissimo impatto sull’economia delle piccole e medie imprese del terziario»

19/03/2020 da Ufficio stampa

TRENTO. Non è positivo il giudizio di Confcommercio Trentino sul decreto varato dal governo Conte per contrastare l’emergenza Covid-19: «Per le imprese – spiega il presidente Giovanni Bort – si è fatto troppo poco: gli effetti dello shutdown dell’Italia sono devastanti sui nostri comparti». 

Per un sistema economico come quello italiano, e trentino, le conseguenze della chiusura della pressoché totalità degli esercizi commerciali, dei ristoranti, dei pubblici esercizi, degli alberghi, del terziario rappresenta un colpo pesantissimo. Posto che non è in discussione lo stato di necessità che contraddistingue i provvedimenti decisi dal governo, secondo Confcommercio Trentino bisogna essere più incisivi nelle misure a sostegno delle imprese: il decreto “Cura Italia”, da questo punto di vista, presenta numerose lacune e criticità. 

«Non possiamo giudicare – dice il presidente di Confcommercio Trentino Giovanni Bort – le misure attuate per contenere la diffusione del coronavirus. La salute prima di tutto: vale anche per noi, per i nostri imprenditori e per le loro aziende. Però, visto l’impatto devastante che i provvedimenti hanno sul terziario, oggi e per molti mesi a venire, ci aspettiamo che il governo metta in campo azioni molto più significative. In queste ore abbiamo analizzato approfonditamente ciascun articolo del decreto e riteniamo che sia insufficiente a sostenere le aziende. Auspichiamo che gli interventi vengano potenziati e ampliati quanto prima».