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Il consiglio approva il bilancio 2020

Un anno particolarmente complicato: L'associazione sempre a fianco delle imprese associate

19/07/2021

28 maggio scorso il Consiglio generale di Confcommercio Trentino ha approvato all’unanimità il bilancio per l’anno 2020.


Il presidente Giovanni Bort ha tracciato una relazione dei dodici mesi particolarmente complicati per l’Unione e per tutte le imprese associate. La pandemia, infatti, oltre alle conseguenze sui cittadini e sul sistema sanitario, ha avuto pesanti ripercussioni anche sul mondo economico, provato e sfiancato da chiusure, lockdown, limitazioni. Per Confcommercio Trentino il 2020 è stato anche l’anno di chiusura di una consiliatura (2016-2020) e quindi l’occasione per tracciare un bilancio pluriennale. Un bilancio dove, naturalmente, il Covid-19 ha avuto un impatto molto forte ma che al proprio interno ha messo in luce anche i molti risultati ottenuti dall’associazione, a partire dalla riconferma della presidenza della Camera di Commercio, che ha certificato il peso prioritario di Confcommercio Trentino all’interno del sistema economico provinciale.

In queste pagine riportiamo i punti salienti della relazione del presidente Bort, dove vengono tracciati i risultati ottenuti nell’anno trascorso e le linee guida sulle quali si orienterà l’azione di Confcommercio Trentino nel corso della prossima consiliatura.

Care consigliere, cari consiglieri, mai come quello di quest’anno è un bilancio difficile da tracciare. Non tanto per il gruppo Confcommercio Trentino, che dimostra sempre più una solidità che ci conforta, quanto per l’economia trentina e nazionale: il 2020 è stato un anno terribile per le imprese, soprattutto quelle del terziario. Bar, ristoranti, alberghi, negozi, grossisti ma anche attività di servizio, agenzie viaggi, campeggi, hanno subìto più di tutti le conseguenze dei vari lockdown posti in essere per fronteggiare la diffusione dell’epidemia.

Non è questo il luogo né il momento per entrare nel merito dei provvedimenti adottati dal governo Conte prima e da quello Draghi poi; sarà il tempo, molto probabilmente, a consegnare un giudizio più soppesato su come è stata affrontata questa pandemia. Ciò che non possiamo nascondere, tuttavia, è che le imprese del terziario sono state fortemente penalizzate, a volte anche in modo francamente incomprensibile, a fronte di un programma di indennizzi insufficiente. Anche se non si tratta di una crisi strutturale - cioè che ha modificato domanda e offerta di beni e servizi - l’Italia è reduce da un ventennio di crescita molto contenuta, una crescita ostacolata da troppi nodi irrisolti: burocrazia, tassazione e costo del lavoro troppo elevati, giustizia lenta, fisco troppo complicato, assistenzialismo e poca meritocrazia… Così la pandemia ha colpito un sistema economico fragile, incapace di risollevarsi, antiquato, che non è in grado di mettere in campo quella resilienza che il Governo auspica.

Le aziende del terziario, per loro natura, sono condizionate da una serie di fattori strategici per l’andamento imprenditoriale: la liquidità, i rapporti con le banche, l’afflusso costante della clientela, i rapporti con i fornitori, una tassazione equa, libertà di iniziativa.

Il covid-19 ha cancellato buona parte di tutto questo ed ha fermato le lancette dell’impresa per quel che riguarda le entrate, mentre le uscite hanno continuato a correre. Bene gli interventi di moratoria o le riduzioni di tasse e tributi operate soprattutto a livello locale, ma ciò ha portato solo una piccola boccata d’ossigeno ad un bilancio veramente difficile. E se nella prima parte del lockdown a rischiare di più sono state le piccole imprese poco strutturate, nei mesi successivi il problema ha cominciato a riguardare anche le aziende più grandi o con una storia imprenditoriale più lunga.

Per Confcommercio Trentino il 2020 è stato un anno di lavoro intenso, molto intenso. Fin dalle prime avvisaglie di quella che sarebbe diventata un’emergenza sanitaria planetaria, la nostra organizzazione ha risposto in maniera rapida, costante e precisa. In un crescendo di disinformazione, incertezza e problemi, i soci hanno trovato in Confcommercio Trentino una realtà al loro fianco, in grado di ascoltarli, informarli, agire per salvaguardare i loro interessi in una fase delicatissima della storia nel nostro Paese.

È difficile nascondere l’orgoglio che mi suscita essere alla guida di questa organizzazione: il lavoro di squadra compiuto con i colleghi presidenti, i dirigenti delle associazioni e delle categorie, con i funzionari di ciascun ufficio, è il segnale tangibile di quanto sia ancora fondamentale aderire ad un’associazione di categoria come la nostra. Chi preconizzava la morte dei “corpi intermedi” è stato sonoramente smentito dai fatti: certo, la nostra organizzazione ha lavorato molto per essere al passo coi tempi, per non adagiarsi sugli allori di quanto di buono fatto in precedenza. Ed il coronavirus ha dimostrato che il lavoro compiuto in questi anni è stato condotto nel verso giusto.

È nei momenti di verità che bisogna esserci e in questo, che sicuramente è stato un momento di verità, Confcommercio Trentino c’è stata e c’è costantemente.

2016-2020

Il 2020 è stato anche l’anno conclusivo di una consiliatura che, benché non comparabile con la eccezionalità della pandemia, ha avuto numerosi momenti intensi. Scorrendo l’attività di questo quinquennio è facile notare l’eterogeneità dei campi sui quali siamo stati coinvolti o abbiamo deciso di investire la nostra azione: dall’innovazione nei settori che ci competono, ai rapporti con gli istituti di credito, il mondo economico trentino, la promozione delle categorie che rappresentiamo, i rapporti sindacali e associativi, la formazione, i giovani e le nuove imprese, ma anche emergenze come la tempesta Vaia.

Credo che in ciascun ambito in cui abbiamo rivolto la nostra attenzione, l’impegno sia stato massimo da parte di tutta la struttura e dei vari dirigenti associativi. La conferma della presidenza della Camera di Commercio, oltre ad essere un fatto che mi fa piacere a livello personale, è la dimostrazione certificata della crescita della nostra organizzazione: siamo la più grande organizzazione di rappresentanza in Trentino, con un terzo di seggi sul totale dei seggi camerali disponibili, 15 su 45. Un’organizzazione complessa, articolata, che sa gestire sapientemente i cambi di passo: capace di riflettere e approfondire, ma che sa essere anche veloce e rapida quando siano richieste azione e tempestività.

Guardando al futuro

Mai come oggi parlare di futuro è tanto difficile quanto necessario. Per natura gli imprenditori guardano al futuro e ci guardano con fiducia e ottimismo. Questi mesi di lockdown e pandemia hanno prodotto danni immensi, tanto materiali quanto immateriali. Se qualcuno ha parlato di “guerra” a proposito del Covid-19, non credo sia molto più azzardato parlare di Ricostruzione, per i prossimi mesi ed i prossimi anni.

Appare scontato sostenere che questa pandemia debba essere una lezione per il futuro, soprattutto dal punto di vista sanitario e della collaborazione internazionale. Ma probabilmente questa situazione ci fornirà anche altre lezioni, altri cambi di abitudini e di mentalità. Siamo un’associazione di imprese ma non possiamo non chiederci, ad esempio, in prospettiva che cosa sarà del mondo della scuola, della formazione universitaria e professionale, che cosa resterà nelle competenze di chi si trova sui banchi in questi anni. Sono la futura classe dirigente, i futuri imprenditori, i futuri dipendenti delle nostre imprese e sicuramente anche questo è un aspetto che ci riguarderà da vicino.

Ma i temi che abbiamo di fronte sono anche altri, ed altrettanto decisivi: infrastrutture, sicurezza, transizione verde, digitalizzazione, capitale umano. Sono temi essenziali sui quali lavoreremo con il solito impegno, per garantire alle imprese associate del terziario il giusto riconoscimento allo sviluppo ed al benessere della nostra provincia.

Relazioni, crescita, lobby, azione

Abbiamo inaugurato, a partire dal 2016, una serie di incontri con quelli che vengono comunemente definiti “attori locali”, cioè rappresentanti di enti, istituzioni, società, che a vario titolo interagiscono con la nostra organizzazione e con le nostre imprese. Le relazioni, infatti, sono uno strumento importantissimo che abbiamo a disposizione per perorare la causa delle imprese associate e del nostro comparto. Relazioni significa saper collocare le problematiche che insorgono in una prospettiva corretta per la loro risoluzione, interloquendo con le figure più adatte. È utile anche per far conoscere la nostra missione ed i nostri obiettivi sul territorio provinciale, ribadendo le istanze che portiamo avanti.

L’altro aspetto attorno al quale si è caratterizzata la nostra attività è quello della crescita. Abbiamo cercato di offrire agli associati eventi e incontri di aggiornamento e approfondimento per aiutarli a cogliere opportunità e spunti per interpretare i cambiamenti. Abbiamo organizzato incontri con eBay, Google, sui bitcoin, sulla sharing economy, ma anche sul rapporto tra banche e imprese, su provvedimenti fiscali, in tema lavoro, nazionali e locali. Anche con la partecipazione ad un evento unico nel panorama fieristico del Nord Italia, già Exporiva, ora Hospitality abbiamo voluto dare un segnale di forte presenza al fianco delle imprese.

Il terzo aspetto cardine della nostra attività è naturalmente il lavoro di lobby. Non credo ci sia più nessuno che porge credito a possibili accezioni negative del termine lobby: in Italia abbiamo scontato un retaggio duro a morire, ma anche nel nostro Paese oggi fare lobby significa esclusivamente tutelare e difendere gli interessi di una categoria. È un’attività legittima e utile, soprattutto quando riesce a raffigurare ai pubblici decisori una porzione importante di portatori di interessi. Troppo spesso abbiamo assistito a una scarsa considerazione per chi fa impresa: un atteggiamento che anche oggi non è affatto scomparso e che ci costringe a ribadire in ogni occasione che è grazie alle piccole e medie imprese rappresentate dalle associazioni come la nostra che il “sistema Italia” resiste.

Abbiamo lavorato fianco a fianco con gli uffici provinciali sulle tematiche di nostro interesse, partecipando ai tavoli di lavoro sia in veste “politica” che tecnica, cercando di dare il nostro contributo ogni volta che fosse necessario. Ogni anno produciamo osservazioni dettagliate sulle varie manovre di bilancio provinciale e su ogni provvedimento particolarmente importante, ma anche su altri atti che vedano coinvolta l’operatività delle nostre imprese. Grazie a qualificate risorse interne riusciamo a fornire analisi e osservazioni sui provvedimenti di tipo economico, giuridico, fiscale, urbanistico, sul lavoro. Quando c’è stato bisogno di alzare la voce non abbiamo esitato: ricordo la polemica sull’abolizione dei voucher, che ha visto la forte contrarietà di molte categorie, oppure l’appello verso il mondo del credito, che talvolta ha abbandonato con troppa facilità il proprio ruolo di partner di sviluppo a fianco delle imprese. [...]

Tutto questo fino a febbraio 2020. Da lì, in poi, come potete immaginare, il discorso è completamente diverso. Il Covid-19 ha prepotentemente fatto irruzione nelle nostre vite. Abbiamo così dovuto rimodulare tempi e priorità, riorganizzare la struttura e il personale, adeguandoci alla situazione, una situazione veramente complicata. Vi bastino pochi numeri: tra provvedimenti, dpcm, ordinanze, circolari, in quest’anno sono stati più di 500 i documenti che la nostra struttura ha dovuto analizzare, comprendere, applicare alle nostre realtà e comunicare in modo semplice ma rapido e preciso. Siamo sempre stati operativi al fianco delle imprese, anche nei giorni del lockdown totale, in una modalità praticamente H24 e 7/7, visti anche i tempi con cui il governo comunicava le proprie scelte. Siamo riusciti a mettere a punto un sistema in grado di dare un’informazione ricca e su misura poche ore dopo la pubblicazione ufficiale dei documenti più importanti. Un lavoro che gli associati hanno riconosciuto prezioso e valido. Abbiamo inviato più di 200 newsletter, diramato oltre 90 comunicati stampa, pubblicato informative e aggiornamenti a cadenza quotidiana sul nostro sito www.unione.tn.it, replicati sui vari canali social.

Se siamo riusciti ad essere così vicini agli associati in questi mesi terribili, il merito va ricercato nel passato, nelle scelte compiute per aver dato una fisionomia ben precisa alla nostra organizzazione, capace di rispondere con rapidità e precisione.