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Tra fiducia e ottimismo i ristoratori guardano alla ripresa

Le premesse per l'avvio della stagioni estiva sono buone. C'è il nodo del personale

20/07/2021

La stagione estiva è alle porte, seppur con date di avvio diverse da valle a valle. Il Trentino si prepara ad accogliere turisti - anche stranieri, auspicabilmente - mentre alcuni territori hanno già avuto, in queste prime settimane di lento ritorno alla “normalità”, un assaggio di quella che sarà la stagione della rinascita. Tra i tanti problemi che le imprese devono affrontare c’è anche il nodo del personale, che in queste prime settimane risulta di difficile reperimento. Si tratta di un problema comune a tutta Italia e anche ad altre categorie: per questo la speranza è che si intervenga con apposite misure. L’Associazione ha aderito al progetto IDO turismo, promosso dall’Agenzia del Lavoro per il reclutamento di personale stagionale: per maggiori informazioni è possibile contattare la segreteria dell’Associazione.

«Da noi - ci dice Roberto Anesi, ristoratore in Val di Fassa - il clima è ancora freddo: noi riapriremo a metà giugno, mentre la stagione vera e propria inizia di solito dai primi di luglio. Le prenotazioni stanno andando bene, sia per il nostro settore che, a quanto sento parlando con i colleghi, per il ricettivo. Siamo fiduciosi di fare una bella estate: se fosse come quella dell’anno scorso sarebbe già un risultato importante. Attualmente abbiamo un problema di reperimento di collaboratori: speriamo che nelle prossime stagioni le cose si sblocchino».

«Abbiamo iniziato con grande difficoltà - spiega Aldo Tiboni, ristoratore dell’Alto Garda - dovendo seguire regole rigide: temperatura e piogge non ci hanno aiutato. Ora le cose vanno meglio, anche grazie alla possibilità dei tedeschi di raggiungere il nostro Paese. L’ultimo weekend è andato molto bene: speriamo che sia un buon segnale per la stagione. Abbiamo qualche problema con il personale, tanto che alcune aziende hanno dovuto ridurre i tavoli, già ridotti per via del distanziamento. Qualcosa si riesce a coprire con collaborazioni estemporanee ma sicuramente c’è bisogno di maggiori risorse per la stagione».

«Noi apriamo a metà giugno - commenta Guido Artini di Madonna di Campiglio - e le aspettative sono buone: speriamo di fare una stagione come l’anno scorso. Ma naturalmente i bilanci potremmo farli solo a settembre, a stagione chiusa».

«La previsione è abbastanza ottimistica - sostiene Betty Marighetto, ristoratrice del Tesino - per ora sembra quasi che non ci sia mai stato nessun lockdown e la cosa è positiva. Nell’ultimo weekend sembrava quasi di essere ritornati alla normalità. Certo, è stato un anno terribile, con fatturati in calo vertiginoso e con ristori assolutamente inadeguati. Ora con le prime riaperture siamo fiduciosi, speriamo che continui. In Tesino scontiamo anche la mancanza di imprese ricettive che consentano uno sviluppo turistico più strutturato».