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«Chiusure domenicali, bene l’autonomia ai territori» 

Il vicepresidente di Confcommercio Trentino e presidente dell’Associazione commercianti al dettaglio Massimo Piffer interviene sul tema delle aperture dei negozi

22/09/2023 da Ufficio stampa

TRENTO. Esprime soddisfazione l’Associazione dei commercianti al dettaglio del Trentino per tramite del suo presidente Massimo Piffer, che è anche vicepresidente vicario di Confcommercio Trentino, sulla notizia della riapertura del dibattito in sede istituzionale del tema delle chiusure domenicali dei negozi: «Crediamo sia importante sancire il principio dell’autonomia del territorio anche in questo aspetto: il Trentino possiede caratteristiche che necessitano una programmazione puntuale e attenta».

Dal 2012 il tema della liberalizzazione degli orari è sempre stato in prima linea nelle attenzioni della categoria dei commercianti al dettaglio del Trentino. La particolare orografia del territorio, la vocazione stagionale turistica, la composizione del tessuto economico sono fattori che richiedono una conoscenza approfondita delle dinamiche sociali ed economiche per consentire uno sviluppo economico solido e duraturo. Il commercio costituisce, inoltre, un presidio in molte comunità trentine, un servizio che va oltre l’aspetto economico. 

 

«Riteniamo sia positivo - spiega il presidente dell’Associazione commercianti al dettaglio Massimo Piffer - che il tema delle chiusure domenicali torni al dibattito istituzionale: abbiamo sempre sostenuto che il territorio trentino ha caratteristiche che impongono una programmazione autonoma e attenta, capace di compensare esigenze diverse in modo uniforme ed equo. Quello delle chiusure domenicali non è un tema secondario perché incide profondamente sul tessuto economico commerciale della provincia. La possibilità che sia la Provincia di Trento a legiferare in merito, soprattutto con il coinvolgimento delle associazioni di categoria, è senz’altro positivo».

«Proprio il coinvolgimento delle associazioni di categoria come Confcommercio Trentino - prosegue Piffer - è indispensabile perché sono realtà quotidianamente coinvolte nelle dinamiche economiche e che possono esprimere valutazioni su argomenti e sviluppi che conoscono da vicino. È importante ascoltare la voce delle imprese quando si tratta di programmazione: in questo senso sarebbe auspicabile anche un sempre maggiore coinvolgimento nelle scelte di urbanistica commerciale, poiché si tratta di scelte capaci di condizionare per anni il modello di sviluppo commerciale del Trentino».

«Non dimentichiamo - conclude Piffer - che rispetto al 2012 sono cambiate molte cose, soprattutto il peso dell’e-commerce. Anche le piccole realtà imprenditoriali stanno evolvendosi e innovando per cercare di cogliere le opportunità offerte dalla tecnologia e da internet ma non possono competere con i grandi player internazionali, che giocano con regole diverse. Credo sia giunto il momento di chiederci che idea di sviluppo abbiamo per il nostro territorio, se vogliamo la desertificazione commerciale oppure un tessuto sano e solido che è anche parte integrante della nostra offerta turistica. Come Associazione abbiamo promosso l’introduzione di una “tassa di scopo” che disincentivi un tipo di e-commerce “selvaggio”, che nuoce in primis all’ambiente e all’ecosistema ma anche all’economia in termini di fatturato provinciale, occupazione e benessere: il costo sociale, ambientale ed economico di un certo tipo di commercio elettronico, infatti, è troppo elevato».